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Dichiarare i tuoi guadagni da affitti Airbnb: come funziona?

Sempre più proprietari scelgono di affittare la propria proprietà ai viaggiatori, per un fine settimana o durante lunghe vacanze. Una tendenza che inizia a confermarsi dalla comparsa di piattaforme collaborative come Airbnb o Abritel. Quando si completano le dichiarazioni dei redditi, ci sono alcuni punti importanti da ricordare.

Cosa dichiarare

Il reddito generato da un affitto a breve termine di un immobile arredato, tra privati, effettuato da una piattaforma di gestione degli affitti come Airbnb, è tassabile dal primo euro. Secondo la legge in vigore da luglio 2016, queste piattaforme sono obbligate a informare i proprietari di immobili in affitto stagionale dei loro obblighi fiscali e sociali. Ogni anno, a gennaio, queste stesse piattaforme devono inviare loro anche un rendiconto riepilogativo dell'importo annuo lordo delle somme raccolte tramite loro l'anno precedente. Nel 2019 saranno anche costretti a trasmettere all'amministrazione fiscale il reddito generato dall'affitto di alloggi attraverso di loro.

Il regime fiscale per gli affitti stagionali

I redditi da locazione stagionale, o da abitazione principale, devono essere dichiarati come utili industriali e commerciali (BIC). Nel caso in cui il tuo reddito sia inferiore a 33 euro, puoi optare per uno schema “micro-BIC”, che ti consente di beneficiare di un'indennità di spesa del 200%.

Se invece il tuo reddito è superiore alla cifra sopra citata, dovrai optare per un vero e proprio piano. In questo caso, è necessario presentare una dichiarazione professionale e la detrazione di tutte le spese per il loro importo effettivo. Oltre gli 82 euro di fatturato ti verrà addebitata anche l'IVA.

Sono inoltre esenti da imposta gli affitti stagionali di una o più stanze di un'abitazione principale. Non sono nemmeno soggetti a dichiarazione obbligatoria, a patto che registrino un massimo di 760 euro di entrate annue.